Mai come durante nel periodo di Pandemia da Covid si è palesato in modo così massiccio l’ effetto Duning-Kruger ovvero quel pregiudizio cognitivo per cui le persone con meno conoscenza e meno abili in un campo sopravvalutano la propria competenza. Ovvero “meno ne so e piú ne parlo convinto di avere ragione“.
I social ed internet non fanno altro che fare da cassa di risonanza a chi è affetto da questo disturbo, dando la possibilità a tutti di pontificare e giudicare su qualsiasi argomento.
Effetto Dunning-Kruger significato
il nome deriva dagli psicologi statunitensi David Dunning e Justin Kruger che hanno effettuato una serie di esperimenti sui “bias cognitivi” pubblicando il risultato nel dicembre 1999 nel Journal of Personality and Social Psychology .
La loro ricerca ha coinvolto quattro studi che valutavano le abilità effettive e percepite dei partecipanti nell’umorismo, nel ragionamento logico e nella grammatica inglese.
Nello studio di grammatica, ad esempio, è stato chiesto a 84 studenti universitari della Cornell University di completare un test per valutare la loro conoscenza dell’inglese scritto. È stato quindi chiesto loro di valutare la propria abilità grammaticale e le prestazioni del test.
Coloro che hanno ottenuto il punteggio più basso nel test tendevano a sovrastimare drasticamente sia la loro capacità grammaticale percepita sia il punteggio del test (61° percentile). Al contrario, coloro che hanno ottenuto il punteggio più alto nel test tendevano a sottovalutare la loro capacità e il punteggio del test.
Nei decenni successivi alla pubblicazione di questo studio, numerosi altri studi hanno riprodotto risultati simili.
Da allora si fa riferimento all’effetto Dunning-Kruger, quando si parla di un pregiudizio cognitivo in cui le persone credono di essere più intelligenti e più capaci di quanto non siano in realtà. In psicologia, il termine “pregiudizio cognitivo” si riferisce a convinzioni infondate che molti di noi hanno, spesso senza rendersene conto. I pregiudizi cognitivi sono come i punti ciechi.
In sostanza, le persone con poca conoscenza di una materia non possiedono le competenze necessarie per riconoscere la propria incompetenza. La combinazione di scarsa autoconsapevolezza e scarsa capacità cognitiva li porta a sopravvalutare le proprie capacità.
L’effetto Dunning-Kruger suggerisce che “quando non sappiamo qualcosa, non siamo consapevoli della nostra stessa mancanza di conoscenza. In altre parole, non sappiamo ciò che non sappiamo“.
Dunning e Kruger attribuiscono questo pregiudizio a una difficoltà metacognitiva vissuta da persone non qualificate che impedisce loro di riconoscere con precisione la propria incompetenza e valutare le proprie reali capacità. Questo studio suggerisce anche gli effetti di corollario: le persone più qualificate tendono a sottovalutare il proprio livello di abilità e pensano erroneamente che i compiti che sono facili per loro lo siano anche per gli altri.
L’effetto Dunning-Kruger è controverso e non ottiene consenso all’interno della comunità scientifica. L’effetto, o almeno la sua spiegazione originale di Dunning e Kruger, è stato messo in discussione da altri studi.
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Diciamo che di questi concetti se ne era già parlato in passato. Prendiamo queste citazioni ad esempio:
“L’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza“.
Charles Darwin
“Più impari, più ti rendi conto di non sapere.”
Sconosciuto
“Lo stolto pensa di essere saggio, ma il saggio sa di essere uno stolto“.
William Shakespeare
“Più imparo, più mi rendo conto di quanto non so“.
Albert Einstein
In poche parole, dobbiamo avere almeno una certa conoscenza di un argomento per essere in grado di identificare con precisione ciò che non sappiamo.
Ma Dunning e Kruger portano queste idee un passo avanti, suggerendo che meno siamo competenti in una data area, più è probabile che esageriamo inconsapevolmente la nostra competenza. La parola chiave qui è “inconsapevolmente“. Le persone colpite non sono consapevoli di sopravvalutare le proprie capacità.
Effetto Duning Kruger Esempi
Immagina che tu ed un tuo amico decidiate di provare qualcosa di nuovo: separatamente, inizierete ad apprendere una nuova lingua, il francese. In pochi giorni sei in grado di una decina di frasi. Sei un po’ deluso e credi che dovresti essere in grado di fare di più. Per te il linguaggio è abbastanza semplice, ma averne una buona padronanza ti fa pensare che sia semplice per tutti, e che quindi avresti dovuto fare di più, in pratica ti sottovaluti.
Il tuo amico, al contrario, ha imparato solo poche parole. È stupito dai suoi progressi. Non ha ancora le conoscenze e le abilità per sapere che in realtà sta pronunciando quelle parole in modo sbagliato e formando frasi grammaticalmente scorrette.
Ha imparato di meno rispetto all’ altro, ma la sua mancanza di conoscenza gli impedisce di comprendere i propri errori. Inoltre, la sua mancanza di accesso al confronto lo induce a sopravvalutare le sue capacità relative. La sua ignoranza di quanto gli altri, come te, siano arrivati lontano, gli fa pensare di eccellere, quando in realtà sta imparando a una velocità inferiore alla media.
Un altro chiaro esempio di come si manifesta in molti l’ effetto Duning Kruger è sulla valutazione della propria capacità di guida dell’ automobile. Se prendiamo una persona a caso e gli chiediamo “alla guida ti reputi : nella media, sopra la media o sotto la media ?” Nella maggiorparte dei casi le persone rispondono : “sopra la media“. Eppure statisticamente sono nella MEDIA. E’ un chiaro esempio in si cui sopravvalutano le proprie capacità.
Cause dell’effetto Dunning-Kruger
Allora cosa spiega in maniera pratica questo effetto ? Alcune persone sono semplicemente troppo stupide per sapere quanto sono ottuse? Dunning e Kruger suggeriscono che questo fenomeno derivi da quello che chiamano “doppio onere“. Le persone non sono solo incompetenti; la loro incompetenza li priva della capacità mentale di rendersi conto di quanto siano inetti.
Le persone incompetenti tendono a:
- Sopravvalutare i propri livelli di abilità
- Non riconoscere l’autentica competenza di altre persone
- Non riescono a riconoscere i propri errori e la mancanza di abilità
Dunning ha sottolineato che le stesse conoscenze e abilità necessarie per essere bravi in un compito sono esattamente le stesse qualità di cui una persona ha bisogno per riconoscere di non essere brava in quel compito. Quindi, se una persona non ha queste capacità, non solo rimane incapace in quel compito, ma ignora la propria incapacità.
Senza esperienza, è difficile ottenere buoni risultati. Ed è difficile sapere che non stai andando bene se non hai esperienza.
Immagina di fare un test a scelta multipla su un argomento di cui non sai quasi nulla. Leggi le domande e scegli la risposta che sembra la più ragionevole.
Come puoi determinare quali delle tue risposte sono corrette? Senza le conoscenze necessarie per scegliere la risposta corretta, non puoi valutare l’accuratezza delle tue risposte.
Gli psicologi chiamano la capacità di valutare la conoscenza – e le lacune nella conoscenza – metacognizione. In generale, le persone che sono ben informate in un dato dominio hanno una migliore capacità metacognitiva rispetto alle persone che non sono informate in quel dominio.
Come rimediare agli effetti dell’ incompetenza e dell’ arroganza
L’ultimo risultato dello studio di Dunning e Kruger riguarda il ruolo della formazione. In uno degli esperimenti effettuati, dopo la sessione di test e di autovalutazione, gli studenti furono sottoposti ad una veloce lezione sulla materia di esame.
Terminata la formazione, fu chiesto agli studenti di rivedere la propria autovalutazione: il risultato fu che tutti gli studenti migliorarono la calibrazione dei giudizi ed in particolare gli incompetenti abbassarono significativamente la propria autovalutazione. In sostanza, mostrando agli incompetenti il modo corretto di rispondere alle domande, si riduceva significativamente il loro deficit cognitivo.
Si ottiene quindi il paradosso secondo il quale per rendere gli individui più consapevoli della propria incompetenza occorre renderli più competenti, in pieno allineamento con il precetto socratico secondo il quale più sai e più sai di non sapere. In sostanza la formazione rende le persone più consapevoli della propria incompetenza e quindi meno arroganti. L’umiltà è un prerequisito fondamentale per acquisire ulteriore conoscenza perchè “imparare richiede l’umiltà di rendersi conto di avere qualcosa da imparare.”