Il presepe napoletano non è solamente un simbolo religioso, ma un vero e proprio inno alla artigianalità della città di Napoli, definita la capitale della tradizione presepiale italiana e riconosciuto in tutto il mondo.
Questa tradizione, che viene tramandata di generazione in generazione, continua ancora oggi ad affascinare e sorprendere per la varietà dei personaggi che ogni anno arricchiscono sempre più il presepe napoletano. Tantissimi sono infatti i personaggi, tutti fatti a mano e curati nei minimi dettagli, e ogni pezzo è un pezzo unico proprio perché è lavorato artigianalmente da un maestro.
Se vuoi realizzare un presepe particolare e che sia di sicuro effetto, puoi trovare su Holyart la più vasta gamma di articoli del presepe napoletano, per creare un presepe scenografico. Scopriamo le origini, le tradizioni e alcuni dei più noti personaggi che non possono mancare in questo famosissimo presepe.
Storia e tradizioni del presepe napoletano
Le origini del presepe napoletano si possono collocare intorno all’anno 1025 d.c., come si evince da un documento storico in cui si fa riferimento ad un presepe risalente proprio a questa data. La scena raffigurata era quella della Natività, come appunto vuole la tradizione cristiana, con la Vergine Maria, San Giuseppe, il bambino nella mangiatoia, il bue e l’asinello.
Intorno all’anno 1600 d.c. nel presepe napoletano cominciano ad essere introdotti anche altri personaggi con tante scene di vita quotidiana. Iniziano a comparire dunque le statuette dei venditori di frutta e verdura, delle signore popolane, dei mendicanti di strada, dei pastori e altre figure che nel frattempo danno vita a scenari più articolati.
Gli artigiani locali, soddisfatti dei risultati ottenuti, diedero sfogo alla loro creatività e fantasia e cominciarono a creare altre figure di vario genere. Il periodo d’oro del presepe napoletano è però l’anno 1700 d.c.,la cui riproduzione venne incentivata dal Re Carlo III di Borbone, che nutriva una profonda passione per le arti manuali tipo questa.
Quello realizzato tuttora in prossimità delle feste natalizie, maestoso e con una scenografia variegata, e ricco di personaggi, si ispira proprio ai periodi di quella epoca.
Ad oggi il presepe napoletano è diventato patrimonio artistico e culturale della città di Napoli, tanto che basta recarsi nelle storiche vie dei pastori di Napoli, in particolare nell’area del vecchio borgo di San Gregorio Armeno, per trovare e acquistare le statuette fatte a mano da questi famosi e abili artigiani.
La tradizione vuole che il presepe napoletano sia composto da 72 personaggi, in quanto il 72 nella famosa Smorfia Napoletana corrisponde al numero della Meraviglia, e infatti l’obiettivo è quello di stupire e meravigliare chi lo guarda.
Presepe napoletano quali sono i personaggi più significativi
Qualunque personaggio acquisisce un valore simbolico nel presepe napoletano, ma vi sono delle figure particolarmente significative. Fra queste vi sono certamente i Re Magi, che montano cavalli di colori diversi, uno bianco, uno sauro rossiccio e uno nero.
Poi vi sono le lavandaie, raffigurate mentre stendono i panni della Vergine Maria, e che sono anche le levatrici che vanno ad aiutare la Madonna.
Un’altra figura significativa è il Pastore della Meraviglia, ovvero un pastore che non riesce a contenere la sorpresa e il proprio stupore quando scopre il divino. Poi ci sono il cacciatore e il pescatore, che rappresentano il ciclo della vita, mentre Zi’ Vicienzo e zi’ Pascale sono due compari che rappresentano rispettivamente il Carnevale e la Morte.
Altre figure importanti sono il vinaio Cicci Bacco, un pagano fra i cristiani che rappresenta il dio bacco e che è raffigurato seduto su una botte di legno mentre guida un carro. Invece, posizionato solitamente in un angolo, non può mancare la statuetta del Benino, un pastorello dormiente considerato tra l’altro una figura fra le più importanti di tutto il presepe.
La leggenda inoltre narra che in realtà tutta la rappresentazione è solamente un sogno di questo pastorello, che poi quando si sveglia racconta di aver sognato la nascita del Bambino Gesù.